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Whats’app: la nuova frontiera nella prova documentale

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Foto What's app Whats’app: la nuova frontiera nella prova documentale: 

Secondo le ultime pronunce  di legittimità e di merito sia in ambito civile che penale i messaggi inviati tramite la piattaforma whats’app sono considerabili alla stregua di vere e proprie prove documentali e quindi utilizzabili nell’ambito dei giudizi

Sul punto si richiamano a titolo di esempio le recenti pronunce  

Cass. pen. Sez. V, 01/07/2021, n. 33219: integra il reato di diffamazione la pubblicazione sullo stato di WhatsApp di espressioni diffamatorie qualora venga accertato che l’imputato si rivolgesse ad una persona ben individuata.” ; Corte d’Appello Ancona Sent., 14/04/2021ai sensi dell’ art. 234 c.p.p., in tema di mezzi di prova, è legittima l’acquisizione dei messaggi Whats’app  e degli sms conservati nella memoria di un telefono cellulare,  mediante mera riproduzione fotografica, che costituisce, pertanto natura di prova documentale”.  

Si ricorda, tuttavia come  “la trascrizione di chat What’asapp, sms e mail come prova documentale in un processo può essere accettata ed utilizzata in giudizio solo se il deposito viene effettuato in maniera “integrale”, ovvero con il dispositivo originale o il suo equivalente tramite acquisizione forense certificata”.   Tribunale Reggio Calabria, Sez. I, 03/01/2019, n. 10

Tribunale Milano, Sez. V, 10/08/2021, n. 6935  “l‘accordo raggiunto tramite scambio di messaggi What’sapp tra le parti, documentato mediante il relativo screenshot prodotto in causa, laddove la parte interessata non ne abbia disconosciuto né la provenienza né il contenuto, costituisce prova scritta dell’accordo raggiunto dalle parti in merito alle condizioni, al cui verificarsi sarebbe sorto il diritto al compenso del mediatore ed alla misura delle provvigioni medesime”; 

 

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